lunedì 17 settembre 2012

AUDREY HEPBURN


Buongiorno, oggi ho voglia di parlarvi di una donna Meravigliosa, di una Diva e del suo stile unico e chic: Audrey Hepburn. I veri miti generano emblemi potenti: Parigi e la sua Tour Eiffel, Audrey Hepburn e un certo abito da sera nero. Lungo, portato con cinque fili di grandi perle, una tiara e dei lunghi guanti neri, è il modello con cui lei appare nella scena che apre "Breakfast at Tiffany's", un punto di riferimento ricorrente in termini di stile tanto nel mondo della moda quanto per il pubblico in generale fin dall'uscita del film, quasi mezzo secolo fa.


Eppure questo è soltanto un esempio della miriade di look memorabili che fecero di Audrey Hepburn una delle più affascinanti star della storia del cinema. I suoi intensi quindici anni in cima alle gerarchie di Hollywood, dai primi anni Cinquanta fino alla seconda metà dei Sessanta, coincisero e s'intrecciarono con un momento molto significativo della moda, quando le norme altere della haute couture dovettero cedere a una nuova e frizzante ondata di cambiamenti spinta dai giovani.



Oltre all'età giusta, Audrey possedeva anche l'esatta combinazione di attributi richiesti allora: era raffinata e dandy, distinta e distesa. Non c'era - e non c'è ancora - nessuna altra star, nel cinema come pure nella moda, dotata di una uguale eleganza, portata apparentemente senza sforzo, e capace al contempo di un sorriso ampio e genuino come il suo.
Per il suo secondo film a  Hollywood, Sabrina, scelse di essere vestita da Hubert de Givenchy. Da allora, fu lui il suo couturier, sullo schermo e nella vita, una congiunzione perfetta, confermata dal tempo oltre che da quell'abito da sera nero. Metà inglese, metà olandese, Audrey incarnò lo chic di Parigi non soltanto in film quali Funny Face e Charade, ma ancora sulle pagine di Vogue, in anteprime sempre attuali delle collezioni di Givenchy, oppure in spiritosi riassunti del prêt-à-porter francese.
Dopo tutto, a scoprirla a Montecarlo era stata nientemeno che Colette. Seduta nella sua sedia a rotelle, la grande femme de lettres seppe subito che la dicianovenne carina che attraversava l'ingresso del Hôtel de Paris sarebbe stata "a very good Gigi".  Guarda caso, la ragazza - apprezzata per "buonumore, vivacità e chic francese" - era un'esordiente attrice inglese, e alla produzione di Gigi a Broadway mancava ancora e soltanto la protagonista. Fu un avvio davvero promettente.
Ma donne favolose come Audrey Hepburn non esistono per caso, o per un colpo di fortuna. Disciplinata e colta, lei possedeva innanzitutto un'anima bella e un cuore tenero. Nei suoi ultimi anni, percorse come impegnatissima ambasciatrice per l'Unicef i paesi più poveri del pianeta, aiutando di maniera concreta i bambini nel più disperato bisogno. Il suo ultimo ruolo nel cinema era stato quello di un angelo.

Unica e inimitabile Audrey Herpburn, l'icona dello Charme.
L'unica donna che ha saputo unire la bellezza, il fascino, l'eleganza ,il talento e il cuore.
 
Kiss
Katia


 

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